Tsukumobake is a competitive board game for 4 players (playable for free on pc on Tabletopia - ITA only) based on the Hyakki Yagyo (Night Parade of One Hundred Demons) japanese legend.
In the legend, this demon parade is composed of many yokais as well as tsukumogamis, objects that where discarded by the humans and are now cursed and seek revenge.
Each player will embody a character from the japanese folklore and the objective will be to explore the board, enter the houses and collect as many more discarded items as possible before they join the parade.
In order to be forgiven by the tsukumogamis you'll have to be the human with the greatest amount of objects or those you have the greatest affinity with.
Each character has indeed a set of favorite items they value more.
The other items can be used (and discarded) to activate some devastating effects on the other players.
Beware of the parade: it will always be on the hunt for humans and meeting it will mean certain death!
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"Tsukumobake" (付喪化け) è un gioco da tavolo competitivo per 4 giocatori ispirato ad una leggenda appartenente all’antico folklore giapponese. Questa credenza, Hyakki yakō in giapponese e tradotta come La parata notturna dei cento demoni in italiano, accompagna da sempre le generazioni giapponesi, ed in particolare quelle degli abitanti della città di Kyoto.
La parata notturna dei cento demoni
Secondo la leggenda, durante il periodo Koho (964-968) vi fu una massiccia pulizia della città di Kyoto. Molte persone gettarono via vecchi oggetti che non volevano più. Gli spiriti degli oggetti e strumenti scartati (come ombrelli, liuti, scarpe) acquistarono senno trasformandosi in tsukumogami, acquisendo un forte desiderio di vendetta verso i propri padroni, rei di averli dimenticati nonostante gli oggetti li avessero serviti fedelmente per molti anni. Gli spiriti tsukumogami dunque si radunarono per sfilare da est a ovest lungo la strada più settentrionale di Kyoto, la più antica strada della città vecchia definita come “strada degli yokai”, la cui traduzione è proprio “strada degli spiriti”.
Da allora ogni anno, in una notte d’estate, lo spirito chiamato Nurarihyon, yokai con le sembianze di uomo anziano con la testa priva di capelli ed enorme rispetto al corpo, raduna gli tsukumogami e oltre un centinaio di spiriti di varia natura, provenienti da tutto il Giappone per sfilare nella parata.
Si dice che, chiunque si trovi ad assistere alla parata o, peggio ancora, ad attraversarla, morirà o sparirà nel nulla. Fortunatamente esistono alcuni modi per evitare che ciò accada: avere con sé una pergamena con delle preghiere scritte dalle mani di un Onmyouji, monaco-esorcista specializzato nel contrastare la parata oppure, nel caso in cui la parata si svolga nei dintorni della propria casa, il rimedio è quello di chiudersi dentro e recitare un sutra (breve frase o aforisma a scopo religioso o filosofico).
Il gioco
"Tsukumobake" (付喪化け) ha quindi l’obiettivo di incarnare l’atmosfera tesa e surreale narrata dalla leggenda, cercando di permettere al giocatore un’immersione quanto più reale in una vera e propria notte minacciata da una parata di demoni. Il gioco fa calare coloro che ne prendono parte nei panni di quattro personaggi strettamente legati all’immaginario giapponese, caratterizzati da differenti abilità e intenti. Ognuno dei giocatori avrà l’obiettivo principale, in seguito al suo enorme pentimento, di recuperare gli oggetti buttati prima che si trasformino in tsukumogami e si uniscano alla parata. Si dovrà dunque esplorare la board di gioco, raffigurante la notturna città di Kyoto, visitando i vari edifici disposti su di essa e raccogliere quanti più oggetti possibili. L’avventura di esplorazione e ricerca dei giocatori sarà però minacciata dalla presenza costante della parata che, muovendosi liberamente per la mappa alla continua ricerca di nuovi membri per le proprie fila, mirerà a colpire coloro che si presenteranno nel suo raggio d’azione o che la attireranno involontariamente grazie all’aura degli oggetti raccolti.
Lo scopo di ogni partecipante sarà quindi quello di recuperare più oggetti possibili per chiedere il loro perdono e rompere così la maledizione, evitando inoltre la loro unione alla parata. Tra gli oggetti da raccogliere il giocatore dovrà prediligere quelli a lui appartenuti in passato, che potranno portargli maggiori vantaggi. Dovrà però anche tenere d’occhio le azioni dei propri avversari, per evitare che questi possano ingraziarsi maggiormente gli oggetti ed ottenere così un più alto grado di perdono.
Crediti:
Alice Abbate
Riccardo Lombardi
Leonardo Codamo
Alessandro Massara
Irene Colombo
Chiara Papalia
Giovanna Farah
Daniele Saggin
Gioco sviluppato durante il corso di Game Design A.A. 2019/2020 tenuto dalla Prof.ssa Maresa Bertolo e dalla CdM Laura Varisco.